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Russi e la sua storia

Storia

Torrione Babini Russi.jpg

Le origini dell'abitato di Russi e del suo castello vanno ricercate nell'antichità; il ritrovamento, sotto il piano di calpestio della Villa Romana, di due tombe ad inumazione databili tra fine VII e inizio VI secolo a.C. costituisce la più antica testimonianza di genti non etrusche stanziate in Romagna a partire dal VII secolo a.C. Da ciò si può comprendere come già in questo periodo il territorio russiano fosse abitato e come da allora, con continuità nei secoli, sia sempre stato sede di insediamenti di discreta importanza a livello locale. Senza la comprensione di ciò sfuggirebbe il perché della scelta, ad opera dei Da Polenta signori di Ravenna, di edificare proprio in questa zona un fortilizio che ha rivestito un ruolo molto importante, tra Medioevo e Rinascimento, nelle lotte per la supremazia nel territorio romagnolo tra le città di Faenza e di Ravenna, ma non solo.

Dall'analisi delle fonti, emerge come il villaggio di Russi sia sempre stato un agglomerato piuttosto importante nel territorio; curioso e significativo è anche il fatto che il toponimo sia rimasto praticamente invariato nei secoli.

Nei primi secoli del Medioevo, la chiesa ravennate esercitò un controllo diretto sul territorio. Solo a partire dal XII secolo fece la sua comparsa sulla scena ravennate la famiglia Da Polenta che ben si inserì nei centri di potere ravennate.

Nel tardo Duecento e per tutto il Trecento una buona politica espansionistica ingloba Russi all'interno di un'area di addensamento di possessi della famiglia. È proprio Guido da Polenta che nella seconda metà del XIV secolo, mosso dal bisogno di fortificare i confini del territorio ravennate per difendersi dai Manfredi di Faenza, decise di costruire il castrum Russi che ben presto divenne oggetto di aspre contese tra ravennati e faentini. Questi ultimi riuscirono a impadronirsene più volte.

Nel Quattrocento il castello di Russi mantenne la sua primaria funzione di sentinella avanzata dei Manfredi di fronte al dominio dei Da Polenta. I primi anni del Cinquecento, invece, videro Russi cambiare dominio più volte. Nel 1503 venne conquistata dalla Repubblica di Venezia; nel 1509 la riconquista del territorio da parte dello Stato della Chiesa portò Russi nuovamente nella giurisdizione faentina. Nel 1512 il passaggio delle truppe franco-ferraresi guidate dal celebre Gastone de Foix lasciò un segno indelebile nella storia di Russi: il territorio a nord della città e il castello di Russi furono conquistati e l'abitato fu testimone di inaudite crudeltà. Pochi anni dopo, nel 1527, il territorio russiano fu sottoposto a nuovi saccheggi da parte dei Lanzichenecchi in marcia verso Roma.

Per tutto il Seicento e buona parte del Settecento il castrum Russi fu soggetto a riesaminazioni e riparazioni del sistema difensivo e ad ampliamenti e modifiche dell'impianto urbano; crolli naturali e demolizioni delle mura della rocca continuarono per tutto il Settecento quando ebbe inizio anche la costruzione di case sui fossati e quindi l'ampliamento dell'abitato. Così, lentamente, il castrum Russi, come tanti altri luoghi fortificati, venne a perdere quella che era la sua primaria funzione di rocca eretta a controllo e difesa del territorio contro le offese di nemici vicini e lontani.

Nel 1878, tramite regie lettere patenti, il Comune di Russi fu insignito del titolo di Città.

Regie Lettere Patenti

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del decreto di concessione del titolo di Città al Castello di Russi Umberto I per grazia di Dio e per volontà della nazione Re d'Italia

Ci piacque con Decreto del sedici giugno prossimo passato concedere il titolo di Città al Comune di Russi in provincia di Ravenna. Ed essendo stato questo Decreto trascritto come avevamo ordinato nei registri della Consulta Araldica, della Corte dei Conti e degli Archivi di Stato, vogliamo ora spedire solenne documento della Nostra Grazia al Comune concessionario. Perciò in virtù della Nostra Autorità Reale e Costituzionale, dichiariamo, che al Comune di Russi spetta il titolo di Città, e che il medesimo Comune ha il diritto di portare cogli ornamenti propri delle insegne di città, l'antico suo stemma che è: "d'azzurro alla torre d'oro, merlato alla guelfa di sette pezzi, torricellato d'un pezzo non merlato, e fondato sulla pianura erbosa al naturale. Esso scudo cimato dalla corona murale, formato d'un cerchio di muro aperto di tre porte e due finestre semicircolari, sostenendo cinque torri merlate, il tutto d'oro; le torri unite da muricciuoli d'argento ciascuno con una guardiola o torricella d'oro equidistante dalle torri laterali sporgenti a piombatoio dalla metà del muricciuolo; sarà inoltre accostato, da due rami, di ulivo e di quercia al naturale, decussati sotto la punta e legati di rosso". Comandiamo poi alle Nostre Corti di Giustizia, ai Nostri Tribunali ed a tutte le Podestà Civili e Militari, di riconoscere e mantenere alla Città di Russi i diritti specificati in queste Nostre Lettere Patenti che saranno sigillate con Nostro Sigillo Reale, segnate da Noi, dal Nostro Ministro Segretario di Stato per gli affari dell'Interno e vedute dalla Consulta Araldica.

Dato in Monza addì ventotto del mese di ottobre dell'anno milleottocentosettantotto, primo del Nostro Regno

Umberto

Vedute e trascritte nei Registri della Consulta Araldica oggi 20 Novembre 1878, p. il Cancelliere della Consulta Araldica Bentivegna

firmato G. Zanardelli

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pubblicato il 2020/05/14 13:22:00 GMT+2 ultima modifica 2022-01-26T11:20:24+02:00

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