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Antiquarium della Villa Romana

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Il materiale archeologico esposto all’interno dell'antiquarium proviene dagli scavi della villa rustica romana, venuta alla luce nel 1938 in seguito all’estrazione dell’argilla nell’agro di Russi. All’ambiente termale evidenziato in quegli anni, seguì la scoperta della parte restante della villa nel 1951. Finora gli scavi, non ancora ultimati, hanno consentito di riportare alla luce il quartiere residenziale, l’area produttiva, parte delle terme e di un giardino-frutteto porticato.

All’interno dell’impianto, articolato su una serie di peristili attorno ai quali sono disposti simmetricamente vari ambienti, sono ben riconoscibili due settori: uno abitativo (pars urbana) ed uno produttivo (pars fructuaria).

 Attraversando da sud il braccio meridionale del portico colonnato che chiude il complesso su tre lati, si accede al primo grande peristilio. Attorno ad esso si sviluppa la pars fructuaria che comprende sul lato ovest gli alloggi per il fattore, una grande cucina e una piccola fornace per la ceramica, mentre ad est si aprono il deposito per l’immagazzinamento dei prodotti agricoli, un torcularium con vasche di pertinenza ed altri ambienti dotati di focolari.

Continuando verso nord, si accede al secondo peristilio, quello relativo alla pars urbana , i cui ambienti hanno pavimentazione musiva.

Nella parte più orientale finora scavata, sono venuti alla luce le terme con ambienti in parte mosaicati e un cortile porticato contornato da un giardino-frutteto.

Lo stile dei mosaici e i materiali recuperati durante gli scavi hanno consentito di individuare due fasi costruttive della villa: la prima databile alla fine del I sec. a.C., in concomitanza con lo stanziamento della flotta navale a Ravenna per volere di Augusto; l’altra, quella di maggiore sviluppo, durante il II sec d.C.

Nel corso del III e IV sec. la villa subisce un forte ridimensionamento a seguito della grave crisi che colpisce l’impero, mentre nel V sec. è parzialmente ripopolata.

L’abbandono definitivo si ebbe in età altomedievale, attorno al VI-VII sec.

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L’Antiquarium  della villa romana di Russi occupa alcuni ambienti dell’ex-Ospedale, ubicato nell’antica rocca della città.

Nella prima sala sono conservati gli oggetti rinvenuti al di sotto del mosaico pavimentale della stanza n.5 in occasione dei lavori di restauro, importanti testimonianze della prima fase abitativa della villa. Accanto a pochi frammenti di ceramica a vernice nera  di epoca repubblicana, sono ben documentate le ceramiche a vernice rossa  (terre sigillate ) della prima epoca imperiale, importate dall’area aretina e sud-gallica, ma anche di produzione locale. All’interno della seconda sala sono esposte, oltre alle monete che costituiscono un interessante repertorio dell’evoluzione del ritratto imperiale, oggetti artistici come il busto di Minerva e quello di Attis e materiali che testimoniano attività diverse all’interno della villa.

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La visita delle sale tre, quattro e cinque consente di osservare i materiali edili adoperati nell’edificio.

Nella sala quattro sono conservati due mosaici pavimentali, tra cui quello a forma semicircolare costituiva il pavimento di una piccola vasca del frigidarium  delle terme. Nella sala cinque, invece, frammenti di affreschi testimoniano le decorazioni parietali di alcuni ambienti della pars urbana.

Al primo piano, all’interno della c.d. rotonda delle donne, ambiente dell’ex-Ospedale, poi divenuto cappella, sono conservati i materiali recuperati durante lo scavo dei pozzi. Pregevoli i reperti venuti alla luce dal pozzo delle cucine: un raffio in bronzo con peso in piombo, due bottiglie in rame, monete, resti faunistici e di flora, testimonianze dell’ambiente e della vita della villa.

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pubblicato il 2022/07/05 16:54:00 GMT+2 ultima modifica 2023-03-20T14:43:47+02:00

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