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Palazzo San Giacomo

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Palazzo San Giacomo, maestosa dimora situata in prossimità dell’argine destro del fiume Lamone, attualmente di proprietà del Comune di Russi, è testimonianza di quello che probabilmente fu il più vasto ciclo pittorico della decorazione privata e gentilizia giunto in Romagna fra il Seicento ed il Settecento. Costruito per volere di Carlo Guido Rasponi sulle tenute di Madrara e Raffinara, acquistate (villa, cappella e case) dai canonici di Porto nel 1664, il Palazzo rispondeva alla duplice esigenza delle finalità produttive di una grande azienda e di rappresentanza della nobile famiglia (vi erano infatti chiesa, granai, cantine, scuderie, officine, stalle, mulini, forni, pasticcerie, liquorerie, peschiere, giardini, orti, serre e persino un teatro all’aperto).

Sala-dei-gemelli.jpgVerso la metà del Seicento, le ville iniziarono a nobilitare i complessi fondiari delle famiglie più influenti del patriziato delle legazioni settentrionali dello Stato ecclesiastico, ponendosi come centri di perfetta integrazione fra le necessità organizzative della tenuta, di cui rappresentavano il centro nevralgico, ed il perpetuarsi della fortuna della casa. Vi è motivo di credere che la vera e radicale trasformazione del palazzo in residenza principesca, fra il 1695 ed il 1705, si debba alle esigenze di rappresentanza del figlio di Carlo Guido, Filippo, che aderì pienamente a quella cultura dell’abitare in villa che si stava diffondendo fra i membri più influenti delle famiglie ecclesiastiche bolognesi.

San-Giacomo-notturna.jpgNel 1756, infine, Cesare Rasponi dispose che i legati ed i cardinali di Ravenna ed i vescovi di Faenza potessero villeggiare a San Giacomo a proprio piacimento; Palazzo San Giacomo divenne così la più grande dimora di villeggiatura della Romagna. 

Durante il Risorgimento il palazzo, abitato solo d'estate, diventò nascondiglio dei rivoluzionari e sede di riunioni clandestine. La famiglia Rasponi cessò di utilizzare la residenza dopo il 1880.

IL RESTAURO E LA SUA NUOVA VESTE

A giugno 2022 è stato inaugurato il completamento di uno stralcio funzionale presso Palazzo San Giacomo dove è stata allestita la mostra “NATURA” per il periodo estivo. Un percorso non sempre lineare soprattutto per le vicissitudini della Pandemia da COVID-19, ci ha portato ad oggi, fieri e orgogliosi del suo completamento.

Vedere finalmente all’interno del palazzo parte degli spazi completati e pronti ad accogliere eventi, mostre, visite ed altro in tutto l’arco dell’anno, è sicuramente un passo che può creare i presupposti per sviluppi futuri all’interno di Palazzo San Giacomo, che viste le sue dimensioni deve essere concepito come un insieme di ambienti totalmente flessibili e modellabili in relazione alle necessità. 4 gli elementi cardini del progetto: la creazione di un adeguato collegamento verticale (scala e ascensore) tra piano terreno e primo piano, ha permesso finalmente di abbandonare l’accessibilità al palazzo esclusivamente dalle scalette di servizio poste in corrispondenza delle torri, nonché eliminato le barriere architettoniche.

Avere ripristinato inoltre nella parte centrale, l’impianto originario con la creazione di un ampio ingresso dietro al portone centrale che si collega lateralmente ai porticati esterni situati sull’attuale retro e avere creato nel fronte del palazzo il camminamento/marciapiede con l’inserimento di fittoni in pietra d’Istria (elementi originari) ha permesso di ripristinare il corretto rapporto tra interno ed esterno perso nel corso della storia. La scelta intende inoltre valorizzare attraverso il restauro i segni del passato all’interno delle singole stanze, ha permesso di conferire alle pareti e alle volte, un movimento volumetrico, cromatico e di luci ed ombre, molto particolare e suggestivo. Infine, il progetto di allestimento che ha previsto l’inserimento di elementi autonomi, modulari e amovibili, nonché di elementi di arredo estranei al contesto storico/architettonico, ma di fatto complementari agli ambienti e alle sue funzioni, ha completato l’intervento rendendolo gli spazi disponibile ad ospitare mostre ma soprattutto flessibile ad adattarsi a molteplici funzioni.

Una sinergia di azioni ha portato al completamento di questo stralcio funzionale. Sinergia percorsa anche dallo staff tecnico e dalle maestranze che sono intervenute. Una menzione va a tutte le figure esterne coordinate dal Responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune Arch. Sermonesi per quanto concerne le attività di Restauro del Palazzo e dal Responsabile dell’Ufficio Cultura Dott.ssa Domenicali per le attività di allestimento: in particolare si menzionano per il supporto tecnico sul progetto e per la Direzione Lavori lo Studio Conti e Galegati, l’Arch. Maddalena Miano, e per il progetto di Allestimento l’Arch. Cesare Mari. Per la parte esecutiva la Ditta Di Egidio di Montorio in Vomano, nonché tutte le Ditte incaricate ognuna per ogni ambito di competenza. Infine vogliamo rivolgere un pensiero particolare all’Arch. Sandra Galegati, prematuramente scomparsa prima del termine dei lavori, per la sua dedizione e cura nell’approccio al Restauro del Palazzo e per i suo immenso contributo umano e professionale.

Un successo frutto di tanto lavoro che da la giusta indicazione per la strada di valorizzazione da percorrere.

Da sabato 18 giugno fino a domenica 25 settembre 2022 ha ospitato la mostra Alla Natura. L’azione artistica come ultimo rito magico e salvifico.

Dal 23 giugno al 24 settembre 2023 ha ospitato la mostra Siembra directa: l'arte che sta dalla parte del suolo.

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pubblicato il 2019/08/28 10:56:00 GMT+2 ultima modifica 2024-04-04T15:55:13+02:00

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