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Domenico Antonio Farini

Naturalista, scrittore e patriota
(Russi, 25 febbraio 1777 - 31 dicembre 1834)
Strettamente legato alla sua terra d'origine, Domenico Antonio Farini si dedica costantemente al tentativo di aprire la piccola realtà di Russi ad un moto di rinnovamento fatto di progresso culturale, crescita civile e sviluppo economico.
Gli anni della formazione si dimostrano decisivi nel far nascere in lui quel sentimento di netta opposizione nei confronti dell'intera società pontificia contro la quale ritiene necessario battersi. Inizia gli studi nel Seminario faentino e a 15 anni prende gli ordini minori facendo pratica di legge nello studio dell'avvocato don Savorani, ma rifiuta di proseguire nella carriera ecclesiastica cui il suo tutore, il cugino don Marco, lo aveva destinato. L'insoddisfazione che accompagna gli anni scolastici lo spinge alla ricerca di percorsi nuovi e alternativi per le tematiche educative che troveranno la forma più compiuta nel "Discorso sulle scuole prime" scritto del 1824. Accoglie con entusiasmo le prime, filtrate notizie sulla rivoluzione e, alla venuta dei francesi in Romagna (1797), maturate sufficienti ragioni per schierarsi a fianco del nuovo ordine avanzante, abbandona il Seminario per impegnarsi ad operare nelle nascenti istituzioni repubblicane. Viene chiamato a Faenza per prestare la sua opera di segretario presso la locale Commissione amministrativa istituita dall'Amministrazione Centrale dell'Emilia napoleonica. Soffocata la Repubblica Cisalpina dall'invasione austro-russa, Farini viene perseguitato ed arrestato (1799). Dopo la battaglia di Marengo (1800), nuovamente mutato lo stato politico in Romagna, nella appena ricostituita Repubblica Cisalpina, Farini viene eletto a Forlì, all'interno del nuovo Dipartimento del Rubicone, segretario della Guardia civica, Cancelliere della Sezione Criminale e poi della Corte di Giustizia.
In quegli anni la frequentazione di padre Cesare Maioli, studioso forlivese di botanica, lo induce a dedicarsi alla studio della storia naturale: è di questo periodo infatti l'Erbario in tre volumi, conservato presso la Biblioteca di Russi.

Nel 1810 fonda il "Giornale del Rubicone" che, nell'intento del Farini doveva diffondere utili notizie scientifico letterarie e porsi come strumento di divulgazione del suo più ampio progetto di istruzione popolare e educazione civica. Nel 1815, deluse le speranze riformiste romagnole, Farini decide di seguire Gioacchino Murat che lo nomina Cavaliere delle Due Sicilie ma, fallita l'impresa del re napoletano, si ritira a Russi per riprendere la professione notarile. Partecipa ai moti del 1820 e del 1821, e, in seguito alle misure di polizia bandite dal Governo Pontificio, viene condannato all'esilio, che lo vede vivere tra Modigliana e Firenze. Sono anni di studio filosofico, scientifico e letterario: a Modigliana diventa membro della locale Accademia degli Incamminati, dove conosce e stringe amicizia con Francesco Verità, già capitano napoleonico padre di don Giovanni Verità definito "l'Angelo Custode" dei patrioti romagnoli che vent'anni più tardi avrebbe aiutato nella fuga verso l'esilio il nipote di Farini, Luigi Carlo.
Nel 1824 il nuovo legato Agostino Rivarola gli concede di tornare a Russi dove, riammesso all'esercizio della professione notarile riprende anche l'attività di insegnamento, consentita ai privati per non più di tre allievi alla volta.
Nel 1831 nasce in Romagna il moto insurrezionale e, con la nuova ondata rivoluzionaria, a Farini viene affidata la carica di Direttore di polizia a Forlì, ma le dissonanze con il cardinale Albini lo riportano a Russi dove trascorre gli ultimi anni dedicandosi all'attività di notaio e ai propri studi.
La sera del 31 dicembre 1834 muore colpito alle spalle dal pugnale di un sanfedista.
La Biblioteca Comunale possiede parte della bibliografia di Domenico Antonio Farini , della quale si segnalano i seguenti titoli:
-D. A. Farini, Memorie autobiografiche , a cura e con introduzione e note di Luigi Montanari; prefazione di Luigi Lotti, Russi, Cassa rurale ed artigiana di Russi e S. Pancrazio, 1985.
-D. A. Farini, Memorie sullo spedale da instituirsi in Russi per la pia disposizione di Giovanna Maccabelli , Forli, Peresso Matteo Casali, 1834.
-D. A. Farini , La Romagna dal 1796 al 1828, per la prima volta pubblicata con note storiche e biografiche a cura di Luigi Rava, Roma, Società Editrice Dante Alighieri, 1899.
Per approfondimenti è possibile consultare il catalogo in linea del Polo delle biblioteche di Romagna, al seguente indirizzo: http://opac.provincia.ra.it/SebinaOpac/Opac

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pubblicato il 2019/08/27 16:44:01 GMT+2 ultima modifica 2019-08-27T16:44:01+02:00

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