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Delio Cantimori

Storico
(Russi, 1904 - Firenze, 1966)
Storico dalla personalità travagliata, sul quale influenza determinante ha esercitato la figura del padre e l'ambiente culturale e politico del repubblicanesimo romagnolo. Il padre Carlo, infatti, era stato intellettuale di spicco all'interno dell'area politico-culturale mazziniano-repubblicana del primo quarto del Novecento.
La lunga militanza fascista che caratterizza la sua gioventù fonda le sue radici proprio sulle istanze mazziniane di derivazione paterna: l'iscrizione al PNF risale al 1926, quando Delio vede nel fascismo l'unico elemento capace di portare a termine la rivoluzione nazionale italiana iniziata con il Risorgimento e interrottasi nell'Italia giolittiana.
Frequenta la Scuola Normale di Pisa, con la quale mantiene per tutta la vita uno stretto legame, prima come studente poi come insegnante, tanto da farle dono, dopo la sua morte, della sua vasta biblioteca e delle sue carte di studioso. In quegli anni intreccia rapporti duraturi con alcuni normalisti tra cui si segnalano: Aldo Capitini, Carlo Cordiè, Fausto Meli, Vittorio Enzo Alfieri, Umberto Segre e Giuseppe Saitta, suo professore e direttore della Vita Nova , organo della federazione fascista bolognese, sul quale Cantimori scrive alcuni articoli fra il '29 e il '30.
In rapporto con il mondo politico-culturale tedesco, nel 1931, sempre presso l'Università di Pisa, discute una seconda laurea in Letteratura Tedesca, e ottiene una borsa di studio che gli permette di soggiornare a Basilea, dove frequenta i corsi di Storia della Chiesa presso la Facoltà di Teologia. Nel '33 un'altra borsa di studio gli consente di recarsi nuovamente all'estero a studiare in archivi e biblioteche d'Europa per completare la sua ricerca sui riformatori italiani del Cinquecento.
Il legame storico-culturale con Giovanni Gentile, iniziato fin dalle lezioni liceali a Ravenna di Galvano della Volpe e proseguito fra i banchi della Normale fa sì che, nell'ottobre del 1934, Gentile gli offra il posto di assistente all'Istituto Italiano di Studi Germanici a Roma, dove Cantimori va ad occuparsi della redazione della rivista dell'Istituto e ne dirige la biblioteca.Nel frattempo, il profondo interesse di storico e umanista per i documenti e le esperienze degli eretici del Cinquecento confluisce nel noto volume Eretici italiani del Cinquecento , pubblicato nel 1939 da Sansoni.
Nel 1940 è ancora Gentile a chiamarlo come professore interno di Storia alla Normale di Pisa. Appartiene a questo periodo il suo avvicinamento al partito comunista, in cui gioca un ruolo di primo piano la moglie, Emma Mezzomonti, sposata nel '36 e già allora militante comunista.
Il passaggio dal fascismo al comunismo viene compiuto da Cantimori in chiave anticapitalistica, antiborghese e antiliberale.
Al 1948 risale la sua adesione ufficiale al PCI, cui rimane iscritto fino al '56. In questo periodo è consulente editoriale per Einaudi, scrive sul sulle riviste Il Politecnico e Società .
Nel 1951-52 traduce, insieme alla moglie, il primo libro del capitale di Marx.
Di Rienzo precisa come sia lo stesso Cantimori a favorire e generare equivoci e confusioni sulla propria evoluzione politico-culturale attraverso un'opera di vera e propria "scomposizione e ricomposizione della tradizione intellettuale italiana successiva al 1918" attuata nel volume Studi di Storia del '59.
Attraverso l'elaborazione del metodo filologico, inteso allo stesso tempo come strumento di lavoro e come disciplina etica, Cantimori sarebbe stato attraversato da un continuo ripensamento critico intorno alla propria posizione politica anche alla luce degli avvenimenti nazionali e internazionali. "L'unico punto fermo nella concezione cantimoriana del lavoro intellettuale è il costante rifiuto delle generalizzazioni e delle categorie dogmatiche" come sostiene Patricia Chiantera-Stutte nel suo volume Res nostra agitur, che ci regala un'immagine complessiva di Cantimori in cui ricerca storica ed elaborazione storiografica non sono separate dal suo percorso etico-politico.
La Città di Russi ha dedicato a Delio Cantimori due convegni:
7/8 ottobre 1978 " Storicità e storiografia in Delio Cantimori" - atti pubblicati nel volume Storia e Storiografia . Studi su Delio Cantimori - Editori Riuniti, 1979
8 maggio 2004 "Delio Cantimori professore"  tavola rotonda in occasione del centenario della nascita.
La Biblioteca Comunale possiede parte della bibliografia di Delio Cantimori , della quale si segnalano i seguenti titoli:
-Delio Cantimori, Eretici italiani del Cinquecento. Ricerche storiche , Sansoni, Firenze, 1939 (1ª edizione)
-Delio Cantimori: Utopisti e riformatori italiani . 1794-1847. Ricerche storiche, Firenze, Sansoni, 1943 (1ª edizione)
-Il 1848-1849. Conferenze fiorentine di C. Barbagallo, G. Sereni, L. Russo, I. Pizzetti, A. Levi, R. Baccelli, A. C. Temolo, D. Cantimori, R. Salvatorelli , con introduzione di G. Calò, Firenze, Sansoni, 1950 (1ª edizione)
Per approfondimenti è possibile consultare il catalogo in linea del Polo delle biblioteche di Romagna, al seguente indirizzo: http://opac.provincia.ra.it/SebinaOpac/Opac

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pubblicato il 2019/08/27 16:49:16 GMT+2 ultima modifica 2019-08-27T16:49:16+02:00

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