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Cino Cantimori

Pittore
(Russi 1906-1993)
È un artista che occupa un posto singolare nell'arte italiana del Novecento, per ragioni esistenziali e artistiche che lo hanno portato a trascorrere gran parte della sua vita in Africa.
Ribelle rispetto alla colta tradizione di famiglia (il padre Carlo è stato un valente letterato, il fratello è lo storico Delio), ha dapprima frequentato l'Accademia di Belle Arti di Ravenna (1921-1922) come allievo di Giovanni Guerrini, abbandonando presto gli studi regolari per la libertà dell'autodidatta. Negli anni della formazione ha sperimentato la decorazione murale e la pittura di paesaggio (a Forlì, dal 1922), segnalando il suo talento alla prima biennale di pittura romagnola a Modigliana nel 1926, dedicandosi successivamente alla ceramica (Roseto degli Abruzzi, 1926-1930). Dopo un soggiorno a Stoccarda (1930-1931) si è interessato alle novità del futurismo, prendendo parte al gruppo futurista modenese capeggiato dall'aeropittore Mario Molinari (Modena, 1932-1934), ma, giunto poco dopo a Parma, si è nuovamente rivolto alla tradizione e al paesaggio, secondo gli indirizzi del novecentismo italiano (1935-1937).
Giunto in Etiopia nel '37 e trattenuto in Africa dalla guerra, seguita dalla lunga prigionia (Kenya, 1941-1946), l'artista ha fatto rientro a Roma nel '46, dove ha conosciuto i protagonisti dell'arte italiana del dopoguerra come Guttuso, Mirko, Mazzacurati, ma, insofferente agli orientamenti dell'arte italiana di quegli anni, nel 1948 ha scelto di tornare in Kenya.
Da allora è vissuto in East Africa (Uganda, Kenia, Tanzania), fissando lo studio nel complesso dell'Uganda Clays presso Kampala e dedicandosi totalmente alla pittura, sempre in assoluta libertà, per seguire la propria poetica, affascinato dalla bellezza della natura equatoriale e dalla forza espressiva di luce e colore.
Negli anni '60 ha esposto con successo a Roma e in diverse città italiane (un breve scritto di Guttuso ha accompagnato il suo esordio nella capitale nel 1961).
I legami con la Romagna e il paese natale, Russi, sono rinati nel 1969, quando in collaborazione con la Pro Loco, l'artista vi ha tenuto la sua più grande personale, presentata in catalogo da Riccardo Bacchelli.
Nel 1984 Cino ha fatto ritorno in Romagna, stabilendosi a Russi, dove ha vissuto l'ultimo fecondo periodo della sua lunga attività pittorica, conclusasi sul finire del 1988.
Il Museo Civico gli dedica una sala unitamente al pittore Silvio Gordini.

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pubblicato il 2019/08/27 16:50:17 GMT+2 ultima modifica 2019-08-27T16:50:17+02:00

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