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Arnaldo Foschini

Architetto
(1884 - 1968)
Eredita la passione per l'Architettura dal padre, Antonio Foschini. Cresce a Roma negli anni in cui la città andava assumendo un nuovo volto di metropoli arricchendosi di strutture edilizie imponenti.
Gaetano Koch è il suo primo e più influente maestro, seppur indiretto. Negli ultimi anni della propria vita, Foschini era ancora solito citare come esemplari le opere dell'architetto romano nelle quali trovava esplicitate alcune qualità che sempre gli furono congeniali: pulizia dei volumi, purezza dell'impianto, profonda conoscenza della regola proporzionale e gusto del dettaglio.
Dal 1905 al 1909 frequenta i Corsi speciali superiori di Architettura dell'Accademia di belle arti. Si tratta di anni travagliati per l'insegnamento architettonico italiano impegnato ad affrontare, oltre all'annoso problema dell'autonomia totale dalle facoltà di Ingegneria, una serie di riforme penalizzanti per la categoria. Il giovane studente prende parte attivamente alle manifestazioni derivate dal crescente disagio: da tutti presto riconosciuto come capo della contestazione romana, per tutta la vita sentirà come prioritaria l'esigenza di impegnarsi dapprima per la sistemazione definitiva del titolo di architetto attraverso l'istituzione di una Scuola appositamente strutturata e, in seguito, per la valorizzazione della figura dell'architetto.
Nel 1905 aderisce alla FAI (Federazione Architetti Italiani). In quegli anni inizia la lunga e proficua collaborazione con il conte Manfredo Emanuele Manfredi, titolare della cattedra di Composizione Architettonica dal 1908, che subito aveva sposato la causa per la quale da anni si battevano studenti e docenti romani. All'impegno di entrambi si deve l'istituzione a Roma, nel 1920, della prima Scuola Superiore di Architettura italiana, ossia quella Scuola autonoma a carattere universitario che tutti desideravano fin dal 1873.
Conseguito il diploma, la sua attività prosege su due binari paralleli. Da un lato l'impegno a rimanere nella scuola dedicandosi con impegno costante al rinnovamento metodologico della didattica, dall'altro la volontà di proseguire l'attività di architetto già avviata nel periodo del suo studentato.
Sempre sotto la guida e con l'appoggio di Manfredi, nel 1914 vince il concorso nazionale per il ruolo di professore aggiunto di Architettura e come tale viene subito chiamato nel corpo docente dei Corsi superiori speciali dell'Istituto di Belle Arti di Roma, accanto a Manfredi stesso.
Dopo l'esordio storicistico in occasione del Concorso indetto per il restauro e il completamento della Chiesa di Santa Rosa in Viterbo, vinto da Foschini nel 1909, l'esigenza di camminare al passo coi tempi lo spinge a cercare nuove strade, non tanto in consonanza con le avanguardie europee, quanto verso l'indirizzo locale, il cosiddetto barocchetto romano. In tale direzione possiamo classificare l'ingresso all'Esposizione Internazionale Etnografica romana del 1911. Nella stessa poetica e secondo moduli caratteristici del momento possiamo ricordare alcune progettazioni di quegli anni: la Cassa di Risparmio di Torino, la Caserma romana per la Guardia di Finanza al viale XXI Aprile, lo studio per il piano di sistemazione del Quartiere Sebastiani, nella zona tra i Parioli e Villa Borghese, e del quale rimane un villino esemplare situato all'inizio di via Mercadante, verso ovest.

Il superamento degli schemi barocchetti verso forme e organismi concepiti in modo più indipendente comincia al termine della Prima Guerra Mondiale, con il concorso per la sistemazione della zona circostante la Fontana di Trevi vinto nel 1922. A questo periodo appartengono la progettazione e la realizzazione del Cinema-Teatro Volturno e del Supercinema di Roma, insieme all'Augusteum di Napoli.
Nel 1926 viene nominato Architetto della Fabbrica di San Paolo fuori le mura, carica di grande responsabilità che si risolve nella realizzazione del raffinato e suggestivo Battistero della grande basilica.
Chiamato già nel 1920 a far parte dell'Accademia di San Luca, nel '30 si trova impegnato nella delicata progettazione della Sede stessa dell'Accademia che ancora non aveva trovato locazione definitiva.
Nel 1933 con gli architetti Del Debbio e Ballio-Morpurgo ottiene un riconoscimento al progetto, poi realizzato, di costruzione del Palazzo della Farnesina, oggi sede del Ministero degli Esteri.
Nel 1942 vince il concorso per il Mausoleo di Kemal Ataturk Pasha in Ankara.
Dopo il secondo conflitto mondiale viene chiamato a presiedere la Gestione Ina-Casa .
L'architettura di Foschini è stata più volte classificata come appartenente al cosiddetto indirizzo classico semplificato: è un uomo che non ama le manifestazioni eccentriche, che poco concede alla retorica monumentalistica a favore di un maggior equilibrio delle forme.
La sua sessantennale attività progettistica si esplicita in un costante processo di aggiornamento linguistico sviluppato con esemplare continuità.
La Biblioteca Comunale possiede parte della bibliografia di Arnaldo Foschini, della quale si segnalano i seguenti titoli:
-Nullo Pirazzoli (a cura di), Arnaldo Foschini . Didattica e gestione dell'architettura in Italia nella prima metà del Novecento . Atti del convegno, Faenza, Faenza Editrice, 1979.
Per approfondimenti è possibile consultare il catalogo in linea del Polo delle biblioteche di Romagna, al seguente indirizzo: http://opac.provincia.ra.it/SebinaOpac/Opac

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pubblicato il 2019/08/27 15:47:59 GMT+1 ultima modifica 2019-08-27T15:47:59+01:00

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